La crisi edilizia dell'Eurozona si aggrava mentre i portafogli degli ordini si riducono
12 agosto 2025

Gli acquirenti del settore edile hanno segnalato un ulteriore calo dell'attività edilizia nell'Eurozona, con un ritmo in accelerazione a luglio.
L'ultimo indice HCOB Eurozone Construction Purchasing Managers' Index (PMI) ha evidenziato il calo più marcato dei nuovi ordini da febbraio.
L'indice di attività totale destagionalizzato è sceso a 44,7, da 45,2 di giugno, segnando il 39° mese consecutivo al di sotto della soglia di 50,0 che separa la crescita dalla contrazione. L'edilizia abitativa è rimasta il segmento con le performance peggiori, sebbene il suo tasso di declino si sia leggermente attenuato, mentre anche l'ingegneria civile e i lavori commerciali hanno registrato una contrazione.
La Francia ha registrato il calo più netto della produzione tra le tre maggiori economie dell'Unione. Al contrario, le imprese edili tedesche hanno registrato un tasso di calo che, pur rimanendo netto, è stato il più debole degli ultimi due anni e mezzo e ha lasciato presagire segnali di ripresa.

Nel frattempo, l'Italia ha registrato il suo primo calo in cinque mesi. La debolezza della domanda ha portato alla più rapida riduzione dell'attività di acquisto da dicembre 2024, accompagnata da continue perdite di posti di lavoro nella maggior parte dei mercati.
Il sentiment è rimasto negativo, con solo le aziende italiane che prevedono una crescita. "Le prospettive per le imprese edili europee rimangono deboli", ha affermato l'economista dell'HCOB Norman Liebke.
Ha aggiunto: "Sebbene l'edilizia residenziale e commerciale non stia più subendo una contrazione così drastica come a giugno, la recessione è chiaramente visibile. L'ingegneria civile non sta andando meglio.
"Le prospettive per le imprese edili europee rimangono deboli. I nuovi ordini continuano a calare, con un calo di quasi quattro punti percentuali a luglio, e la situazione occupazionale rimane tesa. Le stesse imprese edili prevedono un'attività debole nei prossimi dodici mesi, con solo le aziende italiane che rimangono ottimiste."
L'attività edilizia nel Regno Unito cala al ritmo più rapido da maggio 2020
Gli acquirenti del settore edile nel Regno Unito hanno registrato a luglio il calo più drastico dell'attività in oltre cinque anni, con l'ultimo indice PMI (Construction Purchasing Managers' Index) di S&P Global UK che mostra forti cali in tutti i principali settori.
L'indice PMI principale è sceso a 44,3, da 48,8 di giugno, segnalando una netta flessione, trainata da una nuova contrazione dell'edilizia residenziale e dal calo più marcato dell'attività di ingegneria civile tra le tre categorie monitorate. Anche l'edilizia commerciale è calata, seppur a un ritmo più contenuto.
I nuovi ordini sono diminuiti per il settimo mese consecutivo, con le aziende che hanno segnalato minori opportunità di gara, ritardi nei cantieri e una minore fiducia dei clienti. I livelli di occupazione hanno continuato a diminuire, mentre il ricorso ai subappaltatori è stato ridotto, nonostante il forte aumento delle loro tariffe.
Le aspettative per l'anno a venire sono rimaste contenute, nonostante un leggero miglioramento della fiducia delle imprese rispetto ai minimi di giugno. Le pressioni inflazionistiche si sono attenuate, con l'aumento dei costi di produzione ai minimi da gennaio.

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