L'elevata domanda spinge gli sviluppatori immobiliari di Dubai ad avviare appaltatori interni
13 agosto 2025
I principali costruttori immobiliari degli Emirati Arabi Uniti stanno creando sempre più spesso le proprie attività di appalto, a fronte dell'elevata domanda di immobili.
Questo cambiamento segna un allontanamento dalla tradizionale dipendenza da appaltatori terzi e riflette uno sforzo per accelerare i tempi di consegna e migliorare il flusso di cassa. Tuttavia, gli osservatori del settore notano anche potenziali svantaggi.
Emaar Properties, nota soprattutto per il Burj Khalifa, ha creato una nuova divisione edile, Rukn Mirage, sotto la sua controllata Mirage, come confermato a Reuters da un portavoce dell'azienda. Emaar si unisce a Samana Developers, Ellington e Azizi, che hanno tutte lanciato unità di appalto interne negli ultimi due anni.
Arada, co-fondata dal principe saudita Khaled bin Alwaleed bin Talal Al Saud, ha dichiarato a Reuters di aver acquisito una quota di un'impresa appaltatrice australiana all'inizio di quest'anno e di voler integrare l'azienda nelle sue operazioni negli Emirati Arabi Uniti entro il 2027.
I prezzi degli immobili a Dubai sono aumentati del 70% nei quattro anni fino a dicembre 2024, parallelamente al piano governativo di raddoppiare la popolazione dell'emirato a 7,8 milioni entro il 2040. I dati del settore mostrano che i lanci immobiliari sono aumentati dell'83% nel 2024, sebbene i completamenti siano diminuiti del 23%.
La rapida crescita ha portato a un afflusso di lavoratori, molti dei quali provenienti dall'Asia meridionale, mentre il turnover tra il personale espatriato rimane elevato.
La concorrenza per gli appaltatori esterni si è intensificata. Inizialmente, Samana Developers intendeva assegnare solo il 20% del lavoro alla sua divisione appalti al momento del lancio a settembre, ma ora gestisce internamente fino al 90% dei nuovi progetti, ha affermato l'amministratore delegato Imran Farooq. Le offerte da parte di aziende esterne sono diminuite drasticamente, passando da 30 per progetto negli anni precedenti a sole due o tre.
Emaar sta adottando un approccio misto: alcuni sviluppi, come un progetto residenziale annunciato di recente, sono gestiti da Rukn Mirage, mentre altri restano esternalizzati, ha affermato il fondatore e amministratore delegato Mohamed Alabbar.
Gestire l'intera filiera di sviluppo, dall'acquisto del sito alla consegna, offre maggiore certezza, in linea con l'impegno degli Emirati Arabi Uniti verso l'autosufficienza in settori chiave. Tuttavia, l'internalizzazione delle attività di costruzione aumenta la complessità operativa e potrebbe esporre le aziende a una fase di recessione, ha affermato Gordon Rodger, managing partner della società di consulenza Stonehaven.
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